Storia

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Eugenia Litta
La Commissione Visitatori e Visitatrici dell’Ospedale Maggiore di Milano Onlus nasce il 16 aprile 1887, con delibera del Consiglio degli istituti ospedalieri che approvava la proposta del presidente dell’Ospedale stesso, Carlo Servolini, di costituire un gruppo di signore e signori da affiancare al personale sanitario nell’opera di assistenza ai ricoverati della Ca’ Granda. Gli ammalati ricoverati ricevettero le prime visite della Commissione Visitatrice già il 6 giugno seguente ed in breve tempo la nuova fondazione conseguì lo scopo di dare conforto e sussidio agli ammalati e alle loro famiglie.
Il presidente Servolini nella seduta del 1887 auspicò che la beneficenza riprendesse vigore e si dovette proprio alla generosità di una visitatrice, la duchessa Eugenia Litta Visconti Arese Attendolo Bolognini, la costruzione del primo padiglione nominale sull’altra sponda del Naviglio, staccandosi dalla sede antistante della Ca’ Granda.
Il motivo di tanta prodigalità fu la morte, nel giugno del 1891, del figlio Alfonso, di ventuno anni, per il quale nutriva un legame strettissimo. Al giovane, fu intitolato il nuovo edificio, ancora oggi sede della Commissione Visitatori e Visitatrici dell’Ospedale Maggiore. Inaugurato nel 1895 il padiglione aveva una capienza di 120 posti letto ed era destinato alla cura delle malattie settiche e asettiche dell’Ospedale.
Le elargizioni di Eugenia Litta nei confronti dell’istituzione ospedaliera continuarono sostenendo la Commissione Visitatori e Visitatrici e la Croce Verde. Acquistò una delle prime ambulanze e sostenne l’allestimento di un’ambulanza galleggiante con infermieri a bordo – intitolata ad Alfonso – che percorreva le acque dei navigli per raggiungere più facilmente le persone bisognose di cure. Alla sua morte, avvenuta nell’aprile del 1914, destinò all’Ospedale Maggiore una parte significativa delle sue proprietà.
Eugenia Litta
La duttilità della Commissione e la sua attenzione al progresso delle istituzioni in campo assistenziale e sociale fu ripresa dalla marchesa Amalia Litta Modignani che ne divenne presidente nel 1953 e se ne occupò per oltre cinquant’anni. Proprio per meglio svolgere i molti compiti morali e materiali che l’assistenza ai sempre numerosi malati comportava, la Commissione alla fine degli anni ’50 si era fatta promotrice di uno studio per l’avviamento e l’organizzazione di un servizio sociale che avrebbe dovuto in breve tempo rendersi operativo in tutti i nosocomi milanesi. Così all’inizio del 1959 incominciarono il loro lavoro sei assistenti sociali, tre presso l’Ospedale Policlinico e tre presso l’Ospedale di Niguarda. Esse agivano in stretto contatto con i membri della Commissione Visitatrice con cui condividevano i fini morali di umanizzazione dell’Ospedale, di cui tanto si discuteva in quegli anni.

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